ELISABETTA PARENTE – La parola e l’immagine – Il fumetto da Giotto alla Graphic novel fino ai Manga

Pubblicato il 7 Ottobre 2024

Elisabetta Parente è riuscita a condensare un argomento così ampio e dai labili confini, illustrando la valenza artistica del fumetto.
Partendo dall’analisi dei vari linguaggi espressivi nel tempo, abbiamo scoperto come l’immagine, il segno e la parola si sono spesso contaminati.
 Anticamente la comunicazione artistica si è avvalsa soprattutto dell’immagine ma spesso è stata accompagnata dalla parola, come ad esempio in Giotto, Simone Martini o il Beato Angelico ne “L’annunciazione della vergine”.
Abbiamo scoperto molti altri esempi in una veloce carrellata fino a giungere al futurismo dove i linguaggi si mescolano e si sovrappongono, un obiettivo dei futuristi è infatti quello di “guardare la musica e ascoltare la pittura”.
Siamo infine approdati al fumetto purtroppo ancora considerato dal mondo dell’arte con sufficienza anche se raggiunge diffusione e notevole interesse, basta citare brevemente Bruno Bozzetto e “il signor Rossi” per non parlare di Tex, Diabolik o altri fumetti che fanno parte di un mercato fiorente.
Qui Gianni Di Paola ha colto l’occasione per ricordare Luigi Ferrari noto disegnatore, animatore “cartoonist”, nostro socio da poco scomparso e citare Alberico Motta, nostro concittadino ideatore di “Tiramolla” ed altri fumetti d’epoca.
Dopo questa “mozione degli affetti”, Elisabetta Parente ci ha illustrato come la “graphic novel”  assume anche rilevanti caratteri culturali e di costume come ad esempio  Marjane  Satrapi con il suo libro “Persepoli” (e mi permetto aggiungere  anche Zerocalcare qui da noi).
In conclusione abbiamo conosciuto Osama Tezuka “il dio del manga” (lo vedete nell’immagine seduto tra le sue migliaia di pubblicazioni) e Akira Toriyama, l’ideatore di “Dragon Ball” che è tra i manga più amati dai giovanissimi in Italia.
Insomma una serata che ha aperto uno spiraglio su un mondo che sempre più merita di essere annoverato tra le Arti con la A maiuscola.
G. Dip
Fotografie di Adriano Epifani e Gianni Di Paola