








Venerdì sera il Circolo Amici dell’arte ha vissuto un evento straordinario grazie a Gualtiero Fergnani, che ha riempito la sala fino all’ultimo posto. Il pubblico ha potuto ammirare una spettacolare selezione di fotografie in bianco e nero, immagini di viaggio che raccontano luoghi ormai radicalmente cambiati o distrutti dall’uomo e dalla guerra, come la storica Palmira in Siria.
Con il suo stile coinvolgente, Fergnani ha trasportato gli spettatori in un viaggio affascinante tra tradizioni lontane, narrando cerimonie funebri come le pire in India e i rituali dei Toraja in Indonesia, noti per i sacrifici di bufali e le statue funebri tau tau, scolpite con le fattezze del defunto.
Ma ciò che rende unico il suo lavoro è il legame tra lettura, viaggio e fotografia. Ogni scatto nasce da una persona o un luogo conosciuti attraverso un viaggio, e ogni viaggio è ispirato da un libro. La lettura guida Fergnani nella scelta della meta, trasformando le parole in immagini e le esperienze in ricordi visivi di grande impatto.
Quando la serata sembrava concludersi, una nuova serie di scatti ha emozionato il pubblico: i volti delle persone incontrate nei suoi viaggi. Con ogni ritratto, Fergnani ha cercato di catturare l’anima, le emozioni e le storie di chi ha avuto il privilegio di conoscere.
Questa serata di fotografia e viaggio ha lasciato tutti con il desiderio di scoprire il mondo attraverso nuovi sguardi, dimostrando come arte, cultura e passione possano unirsi in un’esperienza unica e indimenticabile.