In viaggio con Giuseppe Manganini, abbiamo schiuso uno scrigno di preziosi luoghi carichi di storia millenaria e di bellezze inaspettate; l’Iran ci ha sorpreso per la sua vita tranquilla, per la sua quotidianità industriosa, circondata da luoghi di rara bellezza.
Dell’Iran, noi, conosciamo solo ciò che “fa notizia”, ovvero gli eccessi della polizia morale, le condanne a morte di giovani dissidenti e l’obbligo delle donne a sottostare ad un mortificante dress-code.
Ciò che apprendiamo dai media circa il regime oppressivo che governa l’Iran non si esplicita nella vita di tutti i giorni.
Certo l’Iran è un paese dalle mille contraddizioni dove convivono anime diverse e inconciliabili, basti pensare ai dissidi tra sciiti e sunniti.
Per le strade però, Manganini fotografa la vita di tutti i giorni che si svolge in una normalità fatta di sorrisi e accoglienza, di gente che, ad esempio, si gode il fresco della sera nei giardini della piazza centrale di Esfahan, l’enorme piazza Naqsh-e Jahan.
La visita di città come Yazd, o come Shiraz e di tanti altri luoghi mostrati nella serata, rende difficile riportare i nomi di così tanti posti dai nomi complicati…
Resta negli occhi la bellezza delle moschee dai mille colori, la varietà infinita dei vasti mosaici e gli imponenti resti di Persepoli o le tombe di Ciro il grande, testimonianza di quello che è stato uno dei più fiorenti imperi del mondo.
Non dimentichiamo infine la visita nei meandri di Teheran, una brulicante città di 15 milioni di abitanti dove vive un popolo gentile e cordiale, in luoghi di estrema pulizia ed ordine.
Ringraziamo Giuseppe Manganini che, con le sue fotografie e il suo pacato racconto ci ha permesso, nel breve tempo di una serata, di calarci nell’atmosfera esotica e affascinante di questo grande Paese.
Testo Gianni Di Paola Fotografia Fabio Zappa